Tutte le favolose bestie | RECENSIONE

di Federico Rossi

All the Fabulous Beasts è una raccolta di racconti dell’autrice britannica Priya Sharma (30 Dicembre 1971), nata da padre indiano e madre anglo-indiana, ma sempre vissuta nell’area North West England. Pubblicata inizialmente nel 2018 da Undertow Publications, è stata finalmente portata in Italia da Moscabianca Edizioni nel 2024.

“Tutte le favolose bestie” è un cocktail inebriante che mescola sapientemente elementi di horror, folklore, fantasy e realismo magico, intrecciandoli con temi assolutamente umani come come l’amore, la perdita, la famiglia e la trasformazione. 

Tutte le favolose bestie, la raccolta

La raccolta si compone di 16 racconti, ciascuno caratterizzato da una voce unica e da una struttura narrativa che oscilla tra il reale, il gotico, l’horror e il fantastico. Nonostante le differenze di ambientazione e trama, i racconti condividono un filo conduttore: al centro delle narrazioni dell’autrice troviamo figure femminili complesse e tormentate, sia per la loro natura, sia per la società circostante, e spesso legate da rapporti familiari o amorosi intensi, conflittuali, tossici. Queste donne, alla ricerca della propria identità, si confrontano con i propri mostri interiori, in un continuo gioco di specchi tra natura e società.

L’autrice, con una prosa fluida ed elegante, crea momenti di vita assolutamente reali e realistici, insinuando pian piano elementi stridenti con la realtà come la conosciamo, che hanno quasi sempre a che fare con il mondo animale. Uccelli, serpenti, pesci, insetti vengono tutti usati per esaltare la diversità e la capacità dell’Uomo di infliggere dolore ai suoi simili.

L’orrore quindi non sono i fantasmi o le creature animalesche che compaiono nei racconti, ma quei traumi che può infliggere la vita ad una persona. Sia esterni alla società, fulmini inaspettati che distruggono una vita quando colpiscono, come un tumore nascosto o un incidente fatale del tutto casuale, sia interni come genitori incapaci di amare o famiglie disfunzionali.

Uno dei racconti più potenti è “Il palazzo delle cornacchie“, che apre la raccolta e racconta di una situazione familiare disperata, della morte di un genitore, di una sorella disabile, di oscuri segreti che vengono accennati al funerale del padre, di corvi che infestano il giardino e strane uova che contengono bambini umani. È un racconto potentissimo, profondo ed inquietante. Come molti altri della raccolta, una volta terminato ha bisogno di essere lasciato decantare ed è difficile terminare un racconto senza prendere tempo per pensarci sopra e iniziare subito il successivo.

Un altro racconto notevole è “Uovo”. Questo racconto mescola maternità, sacrificio e il senso di perdita in un contesto che unisce horror e mitologia in modo brillante. Mentre “Bestie favolose”, ultimo racconto ma che da il titolo alla raccolta, affronta temi come il trauma familiare e il potere della trasformazione, sia metaforica che letterale, è uno dei racconti più profondi e inquietanti che abbia mai letto.

Questa è un’antologia che quando la si legge lascia un segno indelebile nel lettore.

COSA MI È PIACIUTO:
– Racconti duri e crudi
-Originalità
– Impegnativo e stimolante
– Emotivamente profondo
– Prosa elegante, ma senza esagerare

COSA NON MI È PIACIUTO:
– Perde l’impatto iniziale man mano si legge
– Tanti salti temporali possono disorientare

👍CONSIGLIATO A:
se cercate qualcosa di veramente nuovo.
👎​NON CONSIGLIATO A:
se non volete letture impegnate.

VOTO: 5/5⭐⭐⭐⭐⭐