di Massimo Costante
Con l’annuncio ufficiale di Terrifier 3, con tanto di teaser esclusivo proiettato nelle sale in occasione del ritorno al cinema del secondo capitolo e la sua inclusione su Prime Video tramite il canale a pagamento di Midnight Factory, è giunto il momento di parlarvi di Terrifier e della nostra recensione di Terrifier 2 (2022), concepito dal regista Damien Leone come un omaggio agli slasher degli anni ’80.
La trasformazione della saga di Terrifier è stata davvero straordinaria. Da un film indipendente finanziato dai fan tramite un crowdfunding che ha superato le aspettative, è diventato un successo cinematografico nelle sale statunitensi, con un sequel, Terrifier 2 che ha incassato oltre 15 milioni di dollari. Un trionfo sorprendente considerando le dimensioni del progetto. Nel frattempo, dopo il suo ritorno alle sale, la produzione di Damien Leone ha diffuso proprio sul grande schermo il teaser di Terrifier 3… sarà il film di Natale del 2024.
Come è stato possibile raggiungere questo livello di successo? Sicuramente grazie al passaparola e all’impatto delle storie di persone colpite da reazioni intense e viscerali durante le proiezioni. Tuttavia, il successo di Terrifier 2 non può essere attribuito solo al passaparola e alle reazioni del pubblico in sala. Iniziamo dall’inizio, partendo dalla trama.
Terrifier 2, dove osano i clown
Dopo il suicidio con una pistola in bocca, Art the Clown (interpretato da David Howard Thornton) viene riportato in vita da una forza demoniaca. Rinvigorito, si dirige nella lavanderia a gettoni più vicina, si prepara e attende la notte del 31 ottobre dell’anno successivo per dare sfogo a tutta la sua violenza. Seguendo l’entità che lo guida, Art the Clown prende di mira Sienna Shaw (interpretata dalla bellissima Lauren LaVera), una ragazza orfana, e suo fratello Jonathan (interpretato da Elliott Fullam), i soli che sembrano avere la capacità di contrastare i suoi poteri apparentemente illimitati.
Se il primo Terrifier (2016) era stato criticato per la mancanza di una trama strutturata, questa volta, anche se non c’è da gridare al miracolo, Leone ha deciso di introdurne una nel sequel, attingendo dalla famosa struttura del “viaggio dell’eroe” insegnata da Christopher Vogler: un personaggio che supera le proprie paure (Sienna) e si confronta con la sua nemesi (Art). Pur non essendo profonda o complessa (dopotutto, è uno slasher e la trama potrebbe quasi essere superflua), rappresenta comunque un’aggiunta interessante.
Altrettanto interessante è l’aspetto sovrannaturale introdotto, anche se chi aveva visto All Hallows’ Eve (2013), il primo film con Art, sapeva che Leone aveva in mente questa direzione.
Indipendentemente dalla trama o dall’elemento sovrannaturale, il fulcro del successo di Terrifier 2 risiede nel suo antagonista, Art the Clown. Art cattura lo spettatore con il suo atteggiamento silenzioso, sarcastico e la sua sadica crudeltà.
Art racchiude le caratteristiche dei grandi personaggi del cinema, sia dell’horror che non: è implacabile come Jason Whoores, divertente e diabolico come Freddy Krueger, e iconico come Charlie Chaplin (a cui David Howard Thornton si è chiaramente ispirato). Questi tratti lo avvicinano a un’epoca amata dagli appassionati dell’orrore, specialmente quelli più anziani, quella golden age dei film horror anni ’80.
Terrifier è un omaggio agli horror anni ’80
L’amore di Leone per l’horror degli anni ’80 è evidente fin dai titoli di testa e dalle bellissime musiche di Paul Wiley. Inoltre, le tre pellicole, in special modo Terrifier 2, rivelano il grandissimo talento di Leone nel curare gli effetti speciali alla vecchia maniera… senza l’ausilio di elaborazioni in computer grafica o altre tecnologie affini: solo effetti speciali artigianali (lattice, vari fluidi e altro) di alta qualità. Anche lo stesso maestro dell’horror Stephen King ha elogiato questa scelta, tweettando dopo la proiezione:
“Vi farà rabbrividire in vecchio stile”.
Stephen King.
Tuttavia, il film di Leone non è privo di difetti. Guardandolo attentamente una seconda volta, emerge la natura altalenante della regia di Leone. Anche se dimostra un certo talento nelle scene dinamiche e violente, nelle scene di dialogo sembra essere piuttosto statico e artificioso, con gli attori che sembrano aspettare fermi il ciak. Un aspetto decisamente migliorabile.
Noi abbiamo rivisto Terrifier 2 grazie al cofanetto in Limited Edition tutto in lingua italiana, grazie alla pubblicazione in italia di Midnight Factory e Plaion. Nel cofanetto, oltre a Terrifier 2, potrete gustarvi anche il primissimo film dove appare Art the Clown, All Hallows’Eve, per l’occasione ribattezzato in Terrifier – L’inizio.
Il box è racchiuso in un apprezzato cartonato leggero, che include la custodia in plastica amaray, Terrifier 2 in blu-ray, Terrifier 2 in blu-ray 4K e, appunto un disco dedicato solo a Terrifier – L’inizio. Completa il set un opuscoletto sulla saga curato da Manlio Gomarasca e Davide Pulici di Nocturno.
Terrifier 2 Edizione Limited 4K+Blu-ray Midnight Factory è disponibile su Amazon a questo link.
In conclusione, Terrifier 2 di Damien Leone è uno slasher divertente, crudele e imperfetto. Ma soprattutto, Leone ci insegna che ciò che conta è quanto si ami il progetto e il genere che si tenta di riportare in auge, e lo ha dimostrato mettendo in campo modelli cinematografici ed effetti speciali di vecchio stampo, vincendo una scommessa in modo del tutto inaspettato. VOTO: 4/5 ⭐⭐⭐⭐