Il Custode della Polvere | RECENSIONE

di Federico Rossi

Titolo: Il Custode della Polvere
Autore: Joseph Payne Brennan
Editore: Dagon Press
Data di pubblicazione: Gennaio 2022
ISBN: 979-8408559565
Prezzo (Euro): 15,9 (flessibile), 19,99 (rigida)
N. Pagine: 202
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Joseph Payne Brennan ( 20 Dicembre 1918 – 28 Gennaio 1990) fu uno scrittore americano di fantasy, horror e macabro. Praticamente sconosciuto in Italia, se non per qualche racconto sparso in alcune vecchie antologie, a suo tempo negli USA è stato abbastanza famoso, soprattutto per i racconti mostruosi e le poesie macabre. Le sue opere sono state d’ispirazione per scrittori attuali come Stephen King e Thomas Ligotti.

Iniziò a interessarsi alla letteratura di genere dopo aver letto Poe, ma il suo amore fu la mitica rivista Weird Tales. Lui stesso ammise che per un discreto periodo della sua vita il suo più grande desiderio fu quello di diventare collaboratore per quella rivista, che osannava in ogni modo. Infine ci riuscì, ma purtroppo per lui i suoi racconti (4 in totale) vennero pubblicati solo a partire dal 1952 e fino al 1954, anno in cui la rivista oggi considerata il Santo Graal della narrativa pulp di genere chiuse i battenti.

Nonostante tutto fu uno scrittore davvero prolifico, scrisse centinaia di racconti e poesie e finalmente anche noi italiani possiamo godere di alcune sue opere migliori grazie a questa raccolta edita da Dagon Press curata da Pietro Guarriello.

La raccolta è divisa in due sezioni, la prima contiene i quattro racconti pubblicati su Weird Tales, con tanto di immagini delle copertine dei numeri della rivista che li contenevano. Spaziano qua e là, dal racconto di fantasmi, al mostro marino risvegliato da una tempesta.

La seconda parte è formata da alcuni racconti definiti “lovecraftiani”, ma di Lovecraft, scrittore amato da Brennan (tant’è che scrisse una delle prime opere di catalogazione delle opere del Maestro di Providence), c’è solo qualche vago rimando. In totale ci possiamo gustare dieci lavori di quel buon caro vecchio weird/horror della prima metà del 1900.

Lo stile di Brennan è, per usare le parole di King, “…semplice, uno stile che è tanto modesto e schivo quanto lo è Joe Brennan… ma nonostante ciò, è uno stile robusto, capace di esercitare un enorme potere quando viene usato bene.” [Fonte: Introduzione al volume The Shapes at Midnight]. E zio Stevie ha proprio detto bene, Brennan scrive con semplicità, senza arzigogoli, senza giri di parole, senza magniloquenze. È uno stile diretto, che da un alto è un bel pregio perché ci butta direttamente nei fatti, ma dall’altro ha il difetto di non riuscire a ricreare adeguatamente quelle atmosfere davvero orrorifiche o ipnotiche descritte da altri suoi “colleghi” apparsi su Weird Tales. Il punto forte delle narrazioni di Brennan è la creazione dettagliata del contesto rurale e tranquillo del villaggio di campagna, in cui poi introduce l’orrido, il mostruoso, il soprannaturale.

“Poco dopo quella terribile notte, vendetti la mia casa e mi trasferii nell’entroterra. Oggi non metterei piede in nessun paese o città che si trovi a meno di cento miglia dal mare.
E soprattutto, ora leggo le opere di H.P. Lovecraft con il massimo rispetto.”


Una cosa per cui dobbiamo sicuramente ringraziare questo autore è il racconto “Slime” (presente in questa raccolta), con il quale ha reinventato il mostro melmoso inarrestabile che si ciba anche di carne umana, mostrandocelo come oggi lo conosciamo. Questa idea è stata ripresa poi in film come “Blob – fluido mortale” ed entrato ormai nella cultura pop tanto da diventare, tra le altre cose, anche uno dei mostri iconici del gioco di ruolo Dungeons & Dragons (il cubo gelatinoso).

Il Custode della polvere ha quindi il pregio di far riscoprire uno di quegli scrittori che tutti gli appassionati di weird e di racconti lovecraftiani meritano (e devono!) leggere, ma che per qualche strano motivo non sono mai sbarcati in Italia.

Non mi sento però di consigliarlo a chi cerca un horror dalle tinte forti, graficamente violento o moderno.

COSA MI È PIACIUTO:
– Riscoperta di un autore che merita il suo spazio
– Stile di scrittura leggero e diretto: si legge rapidamente
– Racconti con temi ormai classici, ma sempre interessanti
– Contenuti curati con illustrazioni dell’epoca


COSA NON MI È PIACIUTO:
Non riesce a creare la giusta atmosfera
– Alcune idee sono invecchiate male
– Edizione con tanta passione, ma poca professionalità

VOTO: 3/5⭐⭐⭐