Ossessioni | RECENSIONE

di Federico Rossi


Titolo: Ossessioni
Autore: Vernon Lee
Editore:  Agenzia Alcatraz
Data di pubblicazione: 28 luglio 2023
ISBN: 9788885772434
Prezzo (Euro): 17 (flessibile)
N. Pagine: 360
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Nota biografica

Vernon Lee, pseudonimo letterario di Violet Paget (Boulogne-sur-Mer, 14 ottobre 1856 – Firenze, 13 febbraio 1935), è stata una figura di spicco della letteratura inglese di fine Ottocento e inizio Novecento. La sua scrittura, ricca di sfumature e suggestioni, l’ha resa un’autrice amata dai lettori più sensibili e raffinati.

Nata in Francia da genitori inglesi, trascorse un’infanzia cosmopolita viaggiando per tutta Europa e assorbendo influenze culturali diverse che andarono a formare la sua capacità di scrivere di tutto, dal racconto di fantasmi ai saggi su arte, storia e musica. Questo amore per l’arte crebbe a dismisura grazie alla sua permanenza in Italia e in particolare a Firenze, che divenne la sua seconda patria. Qui, nella sua villa “Il Palmerino”, ancora oggi esistente, ricevette numerosi intellettuali e artisti dell’epoca, tra cui Henry James, Berenson e Mario Praz. L’amore per il nostro Paese si riflette in molti dei suoi scritti, in cui l’Italia è descritta come una terra ricca di storia, arte e bellezza. Per chiudere la nota biografica, va aggiunto che Vernon Lee fu anche una femminista e una pacifista ante litteram e le sue opere affrontano temi ancora oggi attuali, come la condizione della donna, la ricerca dell’identità, della memoria e il tempo che passa.

Ossessioni

Nonostante la sua importanza nella storia della letteratura inglese, Vernon Lee è un’autrice ancora troppo poco conosciuta al grande pubblico, soprattutto in Italia. Le sue opere, ricche di sfumature e complessità, meritano di essere riscoperte e apprezzate per la loro originalità e la loro capacità di emozionare. Grazie all’instancabile lavoro dei ragazzi di Agenzia Alcatraz, che già ci hanno fatto riscoprire alcune grandi autrici del passato quasi dimenticate (vedi Ethel Mannin – “Lucifero e la Bambina” oppure Patricia Squires – “Il fantasma nello specchio”), abbiamo la possibilità di poterci gustare alcune delle storie di Vernon Lee in questa raccolta di racconti intitolata “Ossessioni”. Si tratta di una raccolta di 8 racconti molto originali, tutti mediamente lunghi, scritti verso il finire del XIX secolo e in tutti il punto focale è un’ossessione amorosa tossica, spesso causata da una donna vissuta secoli fa.

Poetica dell’incanto

Quello che più colpisce è lo stile inconfondibile, caratterizzato da una straordinaria capacità descrittiva. Le sue pagine sono vere e proprie tele su cui vengono dipinti paesaggi mozzafiato, interni lussuosi e atmosfere cariche di mistero e malinconia per i tempi passati. La scrittrice sembra possedere un pennello di parole con cui delinea con precisione ogni dettaglio, dalla luce che filtra attraverso le vetrate gotiche ai profumi che aleggiano nell’aria.

Tuttavia, dietro la bellezza delle sue descrizioni si cela spesso un’ombra nera: i finali delle storie di Vernon Lee sono spesso amari e inattesi, svelando la fragilità dell’esistenza e l’ineluttabilità della morte. La scrittrice non ha paura di esplorare le zone d’ombra dell’animo umano, rivelando le paure e le angosce che si nascondono dietro le facciate più rassicuranti. Se amate le storie che vi portano a riflettere sulla natura umana e sull’ineluttabilità del tempo, non potete perdervi le opere di questa straordinaria autrice.

O voce malvagia, violino di carne e sangue creato dalla mano del Maligno, non posso nemmeno esecrarti in pace; ma è proprio necessario che, nel momento in cui impreco, il desiderio di riascoltarti mi inaridisca l’anima come se avessi una sete infernale?

COSA MI È PIACIUTO:
Maestria nelle descrizioni
– Il passato che tormenta il presente

– Atmosfere gotiche e suggestive
Finali cupi

COSA NON MI È PIACIUTO:
A volte fin troppo dettagliata
Minor attenzione alla trama
– Non semplice da leggere

VOTO: 4/5⭐⭐⭐⭐