Il grande cerchio | RECENSIONE

di Federico Rossi


Titolo: Il grande cerchio
Autore: Henry S. Whitehead
Editore:  Edizioni Arcoiris
Data di pubblicazione: 4 dicembre 2020
ISBN: 9788899877699
Prezzo (Euro): 13 (flessibile)
N. Pagine: 164
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“Il grande cerchio” è una novella di Henry S. Whitehead (5 Marzo 1882 – 23 Novembre, 1932), un autore noto per aver contribuito alla letteratura weird, horror e pulp americana con i suoi racconti, pubblicati tra gli anni ’20 e ’40 del secolo scorso su molte riviste dell’epoca e principalmente su Weird Tales.

Pubblicato per la prima volta nel 1932 sulla rivista “Strange Tales”, questo racconto lungo mischia elementi di sword & sorcery con le classiche storie di una razza antichissima ormai perduta, ma che in qualche modo è sopravvissuta fino all’epoca moderna.

Gli albori della Cultura Pop letteraria

La storia è ambientata nei Caraibi, una scelta tipica per Whitehead, che visse per un periodo nelle Isole Vergini e che gli ha permesso di conferire autenticità alla storia, arricchendola con dettagli etnografici e culturali che l’autore conosceva bene. L’uso di questo sfondo esotico è fondamentale per creare l’atmosfera (prima misteriosa e inquietante, poi più avventurosa) che permea la narrazione.

Possiamo quindi dividere in due parti distinte la novella: nella prima parte, quella più weird, i protagonisti trovano in mezzo alla giungla una grande radura con un solitario albero al centro. Questa radura sembra essere tabù per gli indigeni e l’albero emana quel senso di minaccia incombente che solletica il “senso del soprannaturale” del protagonista. Nella seconda parte invece, di cui non dirò nulla della trama per non fare spoiler, le cose si fanno decisamente più frenetiche e avventurose.

La prosa di Whitehead è sia chiara che descrittiva, capace di evocare immagini vivide senza cadere nell’eccesso e la sua capacità di mescolare descrizioni dettagliate con dialoghi ben fatti rende la lettura scorrevole e piacevole, infatti le pagine scorrono che è una bellezza.

Dall’altro lato però ci sono alcune criticità che emergono, come alcune scene davvero al limite del ridicolo, i personaggi stereotipati e un finale un po’ confuso.

Va doverosamente aggiunto il fatto che il volume proposto da Edizioni Arcoiris nella collana  “La Biblioteca di Lovecraft”, curata da Jacopo Corazza e Gianluca Venditti, sia ottimamente curato, con tante illustrazioni interne e con due belle introduzioni, una firmata da Venditti e una da Walter Catalano.

COSA MI È PIACIUTO:
Leggero e piacevole
– Scrittura semplice e veloce

– Storia intrigante e avventurosa

COSA NON MI È PIACIUTO:
Alcune scelte narrative davvero discutibili
Non lascia un segno profondo nel lettore

VOTO: 3/5⭐⭐⭐