Il Giglio Nero | RECENSIONE

di Federico Rossi


Titolo: Il Giglio Nero
Autore: AA.VV.
Editore:  Edizioni Arcoiris
Data di pubblicazione: 31 maggio 2020
ISBN: 978-8899877453
Prezzo (Euro): 13 (flessibile)
N. Pagine: 158
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Firenze, città d’arte e cultura per eccellenza, è stata una musa ispiratrice per generazioni di pittori, scultori, poeti e anche scrittori. Proprio alla sua ombra si snoda questa raccolta di racconti scritti tra il 1826 e il 1955, un’antologia che abbraccia l’essenza multiforme di questa città, declinata attraverso lo sguardo di autori che hanno interpretato la città e le sue storie con uno stile e un genere del tutto peculiari, facendo di questa raccolta un affresco letterario alquanto variegato.

Firenze nelle Parole: Racconti tra il XIX e XX secolo

Il viaggio narrativo inizia in una torre maledetta e una giovane turista che vuole esplorarla (La Torre, di M. Laski, 1955), passando poi per un’oscura figura sul Ponte Arno che assolda un mercante/medico (La mano mozzata, di W. Hauff, 1826), e successivamente, come non parlare del patrimonio artistico della città in forma di dipinti… ma se si riuscisse a far prendere vita alle persone ritratte? (La redenzione dei capilavori, di L. Capuana, 1900).

In questi tre primi racconti l’influenza di un genere che oggi chiameremmo weird si fa sentire pesantemente, con elementi di mistero, inquietudine e soprannaturale che si insinuano nelle serene atmosfere fiorentine.

Andando avanti non manca il pulp: un altro racconto, sorprendentemente crudo per l’epoca, narra le vicende di una detective privata che si ritrova, suo malgrado, a dare il via a una sanguinosa vendetta amorosa (Il crocifisso, di F. Hume, 1898). L’approccio diretto e violento si oppone ai toni più eleganti di altri racconti, contribuendo a restituire la varietà e la vivacità all’antologia.

Anche il racconto successivo (Le scarpette dei Medici, di P.N. Swet, 1936) è ascrivibile al pulp, ma con un elemento sovrannaturale, poiché racconta di un paio di scarpe da donna su cui grava da secoli una maledizione, le quali finiscono ai piedi di una dolce signora.

La tragedia trova infine il suo spazio attraverso la penna di un autore che sceglie di rappresentare Firenze e Pisa durante gli attriti del XV secolo (Maddalena, di H. Walpole, 1826). In un racconto intenso e drammatico, gli eventi storici diventano lo sfondo di una storia di amore, tradimenti e passioni impossibili. Il conflitto non è solo tra Firenze e i suoi nemici, ma tra i protagonisti stessi, incatenati da scelte morali che culminano in un finale tragico.

Il Giglio Nero

Questa raccolta offre una panoramica straordinariamente eterogenea di Firenze, dimostrando come la città non sia soltanto il fulcro dell’arte e della cultura italiana nel mondo, ma anche un palcoscenico ideale per storie e racconti di ogni genere. Ogni autore ha contribuito a creare la tessera di un mosaico letterario che riflette la varietà e la complessità della città stessa, dove epoche e stili si incontrano in un armonioso disordine. Firenze diventa così non solo lo sfondo, ma un personaggio silente che, pur rimanendo sempre la stessa, si trasforma e rivela sfaccettature sempre nuove attraverso lo sguardo di ciascun narratore.

Un’antologia che celebra Firenze in ogni sua contraddizione e in ogni suo oscuro splendore, dove l’amore per la città diventa il vero filo conduttore, pur nella diversità di approcci e generi.

COSA MI È PIACIUTO:
Varietà dei racconti
– Atmosfere fiorentine

– Cura nei dettagli della pubblicazione

COSA NON MI È PIACIUTO:
L’eccessiva varietà fa incontrare qualcosa di meno gradito

VOTO: 4/5⭐⭐⭐⭐

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