Della donna aracnide | RECENSIONE

di Massimo Costante


Titolo:  Della donna aracnide
Autore: Luigi Musolino
Editore:  Zona 42
Data di pubblicazione: 9 ottobre 2024
ISBN: 979-12-80868-60-2
Prezzo (Euro): 13,90 (flessibile)
N. Pagine: 192
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Luigi Musolino, già autore di opere che esplorano il lato oscuro della provincia italiana, ci regala con Della donna aracnide un racconto che è molto più di una semplice novella di cui vi abbiamo dato una breve anticipazione nel nostro ultimo speciale dedicato a Stranimondi 2024. Ambientata nella prima metà degli anni ’90 in una provincia piemontese tanto familiare quanto opprimente, la storia narra di Martina e Filippo, due giovani alle prese con il peso di una famiglia disfunzionale e il desiderio di evasione. La loro vita cambia per sempre quando, durante una visita a un Luna Park itinerante, incontrano Serafina, la misteriosa Donna Aracnide. La figura di Serafina diventa il catalizzatore di una metamorfosi che scardina ogni senso di sicurezza, trasformando i sogni di libertà in un incubo ossessivo.

Un racconto sull’oscurità dell’infanzia e la perdita dell’innocenza

Musolino scava a fondo nei temi universali dell’adolescenza, trasformandoli in un’esplorazione inquietante dell’oscurità che si annida nei desideri e nelle paure. Filippo e Martina, legati da una complicità che nasce dalla necessità di sopravvivere alle tensioni familiari, incarnano il conflitto tra la spinta verso il futuro e il peso insostenibile del presente. Serafina, creatura ambigua e magnetica, non è solo un elemento sovrannaturale: è anche simbolo di tutto ciò che i protagonisti temono e desiderano. Il loro incontro con lei segna il punto di non ritorno, scatenando una catena di eventi che li spinge verso un’evoluzione traumatica e dolorosa, che mescola incubo e realtà.

Stile e ambientazione: tra nostalgia e brutalità

L’ambientazione piemontese e i numerosi riferimenti agli anni ’90 – dalle canzoni degli 883 al contesto culturale dell’epoca – aggiungono un tocco di nostalgia al racconto, rendendo ancora più forte il contrasto con la crudezza della narrazione. Musolino utilizza uno stile semplice e diretto, ma non privo di profondità. La sua scrittura, graffiante e precisa, riesce a evocare un senso di angoscia tangibile, portando il lettore a vivere la sofferenza e l’ossessione di Martina. L’autore riesce a bilanciare un tono compassionevole verso i protagonisti con un’esplorazione spietata delle dinamiche di violenza, sia fisica che emotiva, che permeano la provincia e la famiglia.

Il tema dell’ossessione è centrale nel racconto. Dopo aver perso Filippo, Martina dedica il resto della sua vita alla ricerca di quel carrozzone e della donna aracnide, un simbolo della sua incapacità di lasciarsi il passato alle spalle. La sua disperata caccia diventa una metafora della difficoltà di affrontare il trauma e di accettare il fato della vita.

Con Della donna aracnide, Musolino si conferma un maestro nell’intrecciare elementi del realismo con il perturbante. La sua capacità di raccontare l’orrore senza mai dimenticare l’umanità dei suoi personaggi rende questa novella una lettura intensa e indimenticabile. Dopo Pupille, sempre pubblicato da Zona42, Musolino ci consegna un altro gioiello della narrativa italiana, capace di affascinare e inquietare al tempo stesso. Un’opera che non solo colpisce il cuore, ma lascia una cicatrice indelebile nell’animo del lettore.

COSA MI È PIACIUTO:
La ricostruzione degli anni ’90 e il setting piemontese sono realistici e ricchi di dettagli nostalgici, creando una forte immersione
-Esplora temi complessi come l’ossessione, la perdita dell’innocenza e la disfunzione familiare in modo crudo e toccante

– La figura della Donna Aracnide è inquietante, ma più simbolica che puramente terrificante, amplificando l’impatto emotivo

COSA NON MI È PIACIUTO:
Alcuni lettori potrebbero trovare lo sviluppo della storia troppo circoscritto

VOTO: 5/5⭐⭐⭐⭐⭐