Chi legge horror a Natale, legge Dylan Dog

di Massimo Costante

In una buona storia, si sa, l’atmosfera è tutto. Questo periodo dell’anno è pregno di una delle atmosfere sicuramente più di impatto, ovvero quella del Natale, che molti scrittori hanno sfruttato per alcune delle loro storie. Il Natale regala atmosfere magiche, quelle delle notti innevate, delle luci intermittenti e della gioia che riempie i cuori degli uomini. Un piglio narrativo horror è perfettamente contrapposto a tutto ciò. Eppure, i racconti e i romanzi horror ambientati a Natale sono veramente pochi… ma se leggete Dylan Dog, quell’indagatore dell’incubo inquilino di Craven Road, saprete anche che Sergio Bonelli Editore ha sempre reso giustizia a questo magnifico contrasto che è il Natale-Horror.

Sin dai tempi di “Feste di Sangue”, il glorioso n.87 scritto da Claudio Chiaverotti e disegnato da Roberto Rinaldi nel lontano 1993, Dylan Dog è riuscito a regalare sempre delle storie ficcanti e molto ben riuscite in occasione del Natale.

Copyright Sergio Bonelli Editore

Ancora poi con “Chi ha ucciso Babbo Natale?” di Pasquale Ruju con i disegni di Giampiero Casertano del 2003, per poi proclamare i propri intenti nelle cover del nuovo Dylan Dog – Old Boy, con quel n.4 che strillava “HORROR CHRISTMAS” con due storie memorabili, ovvero “Il Natale Infinito” di Alberto Ostini e “Per pagare e per morire” di Tito Faraci, quest’ultima un autentico gioiello nella sua reinterpretazione di alcune delle inconfondibili figure dell’universo disneyano in salsa dylandoghiana.

E dunque fiduciosi che sfogliamo e leggiamo il nuovo Old Boy, giunto al n.22 e ancora confermato come un grande appuntamento a tema natalizio per tutti gli amanti dell’horror.

Nella prima storia di “Horror Education” scritta da Gigi Simeoni con i disegni di Marco Soldi, abbiamo una storia decisamente classica: alcuni casi di omicidio seriali legati da particolari circostanze, una seduta spiritica e una donna che farà perdere la testa al nostro Dylan. Un approccio simile a quello di “Fantasmi” (ancora Chiaverotti, n.85, ancora 1993, decisamente un’ottima annata). Storia promossa, se ci dimentichiamo per un attimo che col Natale non ha nulla a che vedere (anzi, è dichiaratamente ambientata a Pasqua), ma sorvoliamo su questo ultimo dettaglio.

Nella seconda storia “Incubo di Natale” (questa volta Busatta e company ci hanno azzeccato) con i testi di Stefano Fantelli e Piero Dall’Agnol/Giorgio Pontrelli si rispolvera un altro grande classico, ovvero gli orrori che possono travolgere la vita dei senzatetto. Un tema già affrontato altre volte nelle storie di Dylan (vedi proprio “Feste di Sangue” che inizia questa tradizione natalizia), ma con un espediente narrativo molto sensibile: le divinità venerate prendono forma se c’è abbastanza gente che ci crede davvero. C’è quella progressione e quella poesia tipica di altre opere letterarie e fumettistiche di Stefano Fantelli (qui al suo debutto in Dylan Dog, mentre lo abbiamo già ammirato in Zagor nel Maxi n.39 “Lungo il Fiume” e ne “Il signore dei cimiteri, un Color Zagor molto ben riuscito che non vorreste perdervi, soprattutto se siete amanti dell’horror).

Stavolta abbiamo rispettato il periodo natalizio, ma ci duole ammettere che poteva essere fatto molto di più per quanto riguarda le tavole. Tratti netti coesi con altri appena accennati, una mescolanza di grigi onnipresente che semplifica un po’ troppo le scene, mentre alcune di esse – le meno riuscite – mostrano il loro lato peggiore quando è richiesto un certo dinamismo. Un’occasione mancata per valorizzare una storia che ha tutte le carte in regola per essere apprezzata dai lettori.

Se siete amanti dell’inquilino di Craven Road e state cercando le vostre storie horror di Natale, l’Old Boy resta comunque un’ottima scelta. Ancor di più se andrete a recuperare o rileggere le storie citate in questo speciale.

Buon Natale!